Miopia

1 Ottobre 2017

MIOPIA

 

La miopia è un difetto visivo che causa la percezione confusa di oggetti lontani.

Tanto più significativo è il problema, tanto più diventa necessario per il paziente avvicinarsi agli oggetti per avere una visione migliore e meno sfuocata.

“Miopia” deriva dal termine greco “myopos”, che significa “socchiudere gli occhi”, un espediente effettivamente adottato da chi soffre di miopia per migliorare la nitidezza di quello che osserva cercando di mettere a fuoco gli oggetti lontani. Le palpebre, quando vengono per così dire “strizzate”, funzionano come un diaframma naturale in grado di dare una maggiore profondità di campo.

 

La miopia rappresenta il difetto della vista più diffuso in tutto il mondo. In Italia ne è affetto circa il 25% della popolazione.  Usualmente il suo sviluppo si ha in due intervalli di età compresi tra i 5-7 anni e gli 11-13 anni, generalmente nel primo caso la miopia diventerà quasi sicuramente di grado più elevato rispetto al secondo caso. Aumenta nel periodo dell’adolescenza e tende a stabilizzarsi intorno ai 20-25 anni per poi aumentare leggermente negli anni successivi. Negli ultimi anni l’incidenza della miopia, per motivi multifattoriali, è aumentata tra i bambini di 5-7 anni.

In una piccola percentuale di soggetti, il difetto visivo si presenta nella forma degenerativa dellam retina che causa scarsa visione (miopia grave, generalmente di origine familiare). Si manifesta intorno ai 2-3 anni di età, progredisce col passare degli anni sino ad arrivare anche a valori molto elevati.

 

Che cosa accade in un occhio miope

Contrariamente all’occhio normale (emmetrope), nell’occhio miope i raggi luminosi provenienti dagli oggetti non si focalizzano sulla retina, ma divergono e formano un’immagine su un piano ipotetico localizzato in posizione anteriore rispetto a quest’ultima. Il risultato è che la proiezione di questa immagine è una visione sfuocata fatta di oggetti che sembrano più grandi delle dimensioni reali.

 

  • Quali sono i disturbi della miopia

Le difficoltà della miopia sono soprattutto di carattere visivo: il paziente accusa difficoltà mentre guarda la televisione o un film al cinema, alla guida, nella visione serale. Per questo, è consigliato l’utilizzo di lenti che aiutino ad avere una visione nitida a distanza.

Se il grado di miopia non è particolarmente elevato, il paziente, in visione binoculare, vede sufficientemente bene e riesce a svolgere le attività anche senza l’utilizzo di occhiali. A volte per distinguere da lontano è costretto a “strizzare” gli occhi e se questo e costante si può accusare “dolore tempiale”.

 

 

 

  • Quali sono le cause della miopia

La miopia ha origine da tre differenti situazioni.

  • La prima è legata alla “lunghezza eccessiva” del bulbo oculare (causa più comune).
  • La seconda è riconducibile alla “potenza eccessiva” delle lenti oculari, cornea e cristallino, più curve e quindi maggiormente rifrangenti.
  • La terza ragione è legata all’aumento dell’indice di rifrazione (ovvero la densità ottica) del cristallino, con conseguente incremento del suo potere. Questo tipo di miopia è definita “miopia da indice” e si manifesta spesso in età senile come conseguenza della cataratta.

 

E’ possibile distinguere tra:

  • Miopia acquisita:

Eccessivo sviluppo assiale del bulbo oculare rispetto alla potenza refrattiva normale per l’occhio, legata a fattori ereditari, se non altro come fattore predisponente.

Una forma di miopia acquisita si trova nello stato pre- e catarattoso, quando il cristallino si rigonfia aumentando il suo potere diottrico (cosiddetta miopia d’indice, il soggetto adulto riesce a vedere bene da vicino senza l’uso di occhiali correttivi ma da lontano ha una visione poco nitida)

Anche l’aumento dell’indice di rifrazione dell’umor acqueo in soggetti diabetici si può classificare tra le miopie di tipo acquisito (Miopia secondaria), frequente nel soggetto diabetico con valori elevati di glicemia per lungo tempo, e nel caso di normalizzazione dei valori glicemici si può osservare la regressione della miopia.

 

  • Miopia congenita:

Forma che si manifesta sin dalla giovanissima età, dalla fase neonatale a quella prescolare.

 

  • Miopia da curvatura:

Caratterizzata dal fatto che la lunghezza del bulbo oculare è come quella dell’occhio emmetrope, ma la potenza corneale o del cristallino, o ambedue insieme, è superiore a quella ritenuta normale

 

In base all’entità del difetto, è possibile distinguere tra:

miopia lieve (fino a 3 diottrie)

media (da 3 a 6 diottrie)

elevata (oltre le 6 diottrie)

 

  • Come si corregge

In presenza di miopia in genere si utilizzano lenti correttive, vale a dire i comuni occhiali o lenti a contatto.

Gli occhiali sono sicuramente l’ausilio più diffuso. Di facile utilizzo, comportano, però, inevitabili problemi visivi, che aumentano quanto più è forte la miopia che correggono. L’immagine percepita dal soggetto miope, infatti, risulta rimpicciolita tanto più la lente è potente, mentre rimane nitida solo nella porzione centrale per effetto delle distorsioni causate dalla periferia della lente stessa.

In alternativa le lenti a  contatto non determinano il rimpicciolimento dell’immagine, ma, nel loro utilizzo risultano essere più impegnative, per la loro applicazione si rende necessaria un attenta e precisa valutazione  da parte di  un medico oculista.

Attualmente, per la gestione e controllo dell’ evoluzione della miopia, è di larghissimo uso la tecnica di ORTOCHERATOLOGIA NOTTURNA

 

 

  • Come prevenire la miopia

Secondo studi recenti, la miopia si può prevenire solo in parte e la correzione può essere fatta solo quando si presenta il difetto. In particolare, l’utilizzo di lenti adatte, è importantissimo per rallentarne l’evoluzione. Ricerche dimostrano anche l’importanza di uno stile di vita sano. Inoltre, anche una prolungata deprivazione visiva (ovvero privazione della luce) provoca miopia a causa di un allungamento del bulbo oculare, legato all’aumento del cortisolo nel plasma sanguigno.

Tuttavia, è stata dimostrata anche l’esistenza di una componente ereditaria non correlata allo stile di vita. Ovvero, se uno o entrambi i genitori sono miopi, è più probabile che lo siano anche i figli.

La qualità visiva migliora indubbiamente con l’applicazione di lenti a contatto, che non provocano rimpicciolimento o distorsione periferica dell’immagine e permettono una visione nitida in tutte quelle situazioni in cui risulta difficile l’utilizzo degli occhiali (ad esempio durante l’attività sportiva).

 

Per tutte queste ragioni, o magari semplicemente perché non si vogliono utilizzare occhiali o lenti a contatto, si può ricorrere alla correzione laser (PRK o LASEK), o alla chirurgia della miopia (impianto di IOL in camera anteriore). Questi interventi, a volte, non garantiscono la completa eliminazione del vizio refrattivo soprattutto nel medio e nel lungo periodo. Infatti, è necessario sottoporsi a un’approfondita visita specialistica, che secondo un protocollo di probabilità, verificherà la percentuale di risultato dell’intervento per quel specifico occhio.

Altra procedura di correzione della miopia è l’ORTOCHERALOGIA notturna, ovvero applicazione di specifica lente a contatto durante le ore notturne, rimozione al risveglio, visione nitida senza occhiali durante l’arco della giornata.

 

  • In cosa consiste la correzione attraverso il laser

Le tecniche laser forniscono risultati significativi in presenza di difetti lievi e medi, ma meno in quelli forti. Il laser agisce modificando la curvatura della cornea e, di conseguenza, il suo potere refrattivo (la capacità d’ingrandimento), permettendo di mettere a fuoco l’immagine sul piano retinico.

Il laser può essere utilizzato in due modi: sulla superficie anteriore della cornea (la cosiddetta procedura PRK, ovvero “foto ablazione corneale di superficie”, oppure su uno strato più profondo della cornea, dopo aver eseguito una microscopica incisione semicircolare che permette di sollevare un sottile strato di tessuto chiamato lembo. In questo caso, la procedura prende il nome di LASIK o cheratomileusi con laser ad eccimeri.

L’indicazione del tipo d’intervento più idoneo va fatta dal chirurgo sulla base di fattori come il tipo e grado di miopia, lo spessore corneale e le esigenze della persona miope.

 

  • Si può impiantare una lente correttiva nell’occhio

La correzione della miopia è possibile anche con la chirurgia, attraverso una lente artificiale posta all’interno dell’occhio. La lente può essere aggiunta al cristallino naturale (IOL fachica) nella camera anteriore (davanti all’iride) o nella camera posteriore direttamente al posto del cristallino.

Le tecniche mediante cristallino artificiale sono decisamente più invasive ed espongono l’occhio ad altri rischi. Tuttavia, permettono di correggere le miopie più importanti, dove le procedure laser non sono attuabili, e forniscono una qualità di vista migliore a parità di miopia trattata.